Harry Potter è una di quelle saghe che non ci stancheremo mai di guardare. Ogni occasione, infatti, è buona per iniziare una maratona magica.
I dati parlano chiaro, la saga di Harry Potter è entrata, di diritto, tra le saghe più seguite di tutti i tempi. Distogliere il pensiero dagli avvenimenti magici creati dalla J.K.Rowling è praticamente impossibile tant’è che ogni occasione è buona per rivisitare Hogwarts, Diagon Alley, la Foresta Proibita, Hogsmeade e tutto ciò che concerne l’intero universo potteriano.
Se, però, da una parte ci sono i milioni di fans che si emozionano ogni qualvolta vedono scorrere le immagini dei film, c’è chi invece tra i grandi protagonisti ha difficoltà con il rewatch. Parliamo di Rupert Grint, il nostro amato Ron Weasley.
L’attore è troppo legato alla saga da non riuscire ad andare oltre il terzo film. A confermarlo è lui stesso nel corso di una recente intervista nella quale ha detto: «Mi viene difficile ricordare la mia vita prima di Harry Potter. Penso di aver perso un po’ di me stesso durante il tragitto. Con la fama, è come se tu fossi il personaggio anche quando non lo stai interpretando. Riesco a guardare i primi film della saga. È passato più tempo. Riesco a staccare maggiormente me stesso da quel ragazzo. Ho rivisto Harry Potter e la Pietra Filosofale non tanto tempo fa, per la prima volta dalla premiere, e mi sono divertito. Ma non riesco a riguardare i più recenti. Probabilmente posso arrivare fino a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban».
Sia chiaro, questo non vuol dire che Rupert Grint si sia pentito di aver interpretato Ron. Tutt’altro, forse il troppo amore per la saga al momento gli mette un blocco interiore tale da fargli evitare le forti emozioni vissute alla fine delle riprese. Lo stesso attore, tuttavia, come del resto anche gli altri componenti del cast, si è posto molte domande sul come sarebbe stata la sua vita se non avesse “incontrato” Harry Potter: «È qualcosa a cui penso spesso. Che cosa sarebbe successo se non avessi ottenuto il ruolo? Penso che sarei andato all’università… non sono sicuro, ma ci penso un sacco».
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