Il calcio è ripartito anche in Italia. Tra tanti se e tanti ma, questo era un passo da fare, inevitabilmente. Inutile fare i moralisti e lanciare commenti, talvolta a caso. Il Calcio, la Serie A, dovevano riprendere.
Coppa Italia, Juventus-Milan e… il solo eco del pallone
Chiedo scusa per il mio essere ripetitivo ma, il calcio è ripartito anche in Italia e, ammettiamolo, la cosa ha fatto piacere a tanti, ai più. A riaprire le danze è stata una partita di cartello. Una di quelle partite che nel tempo ha mantenuto il suo fascino, Juventus-Milan, nonostante gli anni non proprio floridi che sta attraversando la squadra rossonera. Si partiva dall’1-1 ‘rumoroso’ dell’andata per concludere il giro dei 180 minuti in un contesto surreale. Quello dell’Allianz Stadium deserto, dove le uniche voci percepibili erano quelle dei due allenatori, Sarri e Pioli che accompagnavano la corsa dei calciatori e l’intercedere del pallone da una parte e l’altra del campo.
Una partita tutt’altro che spettacolare ma più che logica, vista la pausa forzata di questi ultimi mesi. E pensare che i primi 15 minuti sembravano potessero offrire un match a senso unico con la Juventus vicino alla rete del vantaggio, se non fosse stato per l’errore dal dischetti di Cristiano Ronaldo. Il portoghese è apparso appannato per tutta la partita anche se gli addetti ai lavori parlavano di un calciatore in forma smagliante. Non solo il rigore, però. Pochi attimi dopo il palo colpito da Cristiano Ronaldo, il rossonero Rebic ha dato vita ad un colpo degno del miglior Karate Kid, dove a farne le spese è stato il povero Danilo. Rosso e partita in chiara salita per il Milan. Tutto già deciso? Invece no.
Juventus-Milan non è mai decollata del tutto e sul computo delle chiare occasioni da gol, addirittura si potrebbe dire che la squadra di Pioli è stata quella ad andare veramente vicina al gol vittoria. Nel primo tempo, infatti, Alessio Romagnoli per pochi millimetri non è riuscito ad insaccare una pennellata di Hakan Cahlanoglu. Mentre nella ripresa, sempre su calcio piazzato, il suo compagno di reparto, Simon Kjaer non ha sfruttato al meglio la situazione che lo ha visto libero di prendere la palla di testa, senza che nessuno lo marcasse.
Il corso della partita ha visto tanto possesso palla, per la squadra di Sarri, ma a conti fatti tanto spreco e poche idee concrete. Con questo non si vuole colpevolizzare nessuno, sia chiaro. Erano ben risapute le difficoltà che si sarebbero potute incontrare così come era ben chiara la situazione surreale che si sarebbe vissuta nel corso di 90 minuti e che si vivrà ancora per qualche tempo. E’ decisamente brutto vedere gli stadi vuoti e non ascoltare l’incitamento dei tifosi. Così com’è altrettanto bello, però, non assistere agli scempi di quella parte marcia del tifo, capace di rovinare uno sport così bello (questo, però, merita un discorso a parte).
Juventus-Milan si è conclusa sullo 0-0 con i bianconeri che raggiungono la finale per merito dell’1-1 della sfida d’andata. Per concludere, cosa ci ricorderemo di più di queste semifinale di ritorno di Tim Cup? Il silenzio assordante dell’Allianz Stadium. Quel silenzio che ha fatto più rumore di quanto avesse potuto farne il tifo normale.
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